Lo stile di un divano Chesterfield è prezioso ed elegante, ma anche piuttosto versatile. Si tratta di una scelta di design molto peculiare, che ha come protagonisti la pelle, liscia e trapuntata, e le forme arrotondate e spesso imponenti. La sua origine viene fatta risalire all’Inghilterra feudale del XVIII secolo quando, il conte del feudo di Chesterfield, Lord Philip Stanhope, ispirandosi ai sedili delle carrozze dell’epoca, chiese ad un artigiano di realizzare una seduta morbidamente imbottita che non trattenesse troppa polvere.
I divani e le poltrone di allora, infatti, erano sovrastati da stoffe preziose che però erano difficili da ripulire senza subire danni, quindi la scelta della pelle bovina era un ottimo deterrente per le impurità, oltre che per l’umidità dei giorni di pioggia. Le sedute Chesterfield avevano anche lo scopo di conferire comodità ed eleganza ovunque si trovassero, anche perché i vestiti non subivano fastidiose pieghe.
Tra i 5 motivi per comprare un divano Chesterfield, infatti, vi è ancora proprio la sua particolare lavorazione del cuoio, che viene teso con l’aiuto di grandi bottoni. Tale lavorazione viene denominata capitonné e, se oggi siamo abituati a vedere divani di dimensioni anche importanti, all’epoca della sua nascita il Chesterfield presentava uno spazio molto più ristretto: il Conte, infatti, aveva bisogno di un sofà soffice ma composto, che mantenesse la postura dritta con le braccia comodamente appoggiate sugli ampi braccioli. La struttura di queste sedute è robusta e nasce dai legni più pregiati, anche se raramente sono resi visibili (soprattutto sui quattro piedi).
Ecco un esempio di come viene realizzato un divano Chesterfield in questo video realizzato da Vama Divani.
Il divano Chesterfield, la cui linea elegante ha subito anche le influenze francesi dei salotti dell’800, ha braccioli tipici che sembrano arrotolati su se stessi e rievocano l’immagine e la forza delle corna di un ariete. Questa curvatura è stata reinterpretata con il tempo, e vi sono modelli in cui è più accentuata e altri in cui risulta appena accennata. Lo stesso vale per schienale e seduta: alcuni modelli hanno un appoggio per la schiena piuttosto ampio e la seduta è posta molto in basso, mentre in altri casi i due elementi sono più bilanciati.
Ad oggi, l’unica standardizzazione rigorosamente rispettata riguarda la lavorazione trapuntata, mentre ci si può sbizzarrire in quanto a forme, dimensioni e colori. L’esclusività di un divano Chesterfield, infatti, risiede proprio nella possibilità di essere collocato in uno studio professionale, nelle sue tonalità più scure e dimensioni adeguate, oppure in un’abitazione, ove si può scegliere un design più lineare o decisamente rococò, a seconda dei gusti. In una casa arredata con mobili dal sapore ottocentesco, magari anche spaziosa, può essere abbinato un divano angolare o persino con penisola senza sacrificare l’eleganza, mentre, per ambienti più piccoli ne basta uno due posti a rendere unica la stanza. Le possibilità di personalizzazione riguardano anche i materiali del rivestimento: anche se il più tipico rimane il cuoio, non è raro trovare divani Chesterfield in velluto o stoffa, pur se bisogna sempre tenere presente che si tratta di elementi più difficili da pulire in caso di macchie.
Ma non è solo in un’abitazione o in un ufficio arredati con gusto antico che può trovarsi un divano così esclusivo. Si presta, infatti, ottimamente anche ad ambienti moderni purché sobri e caratterizzati da elementi non troppo lavorati, specie se si è amanti dei braccioli più imponenti che caratterizzano queste sedute. Ciò è ancora più vero se si pensa che, oltre alle più semplici varietà cromatiche del nero, del marrone e del bianco, esistono versioni pastello dell’azzurro, del rosa antico, del verde e persino del porpora.