L’arte è l’evoluzione della cultura. Il disegno non è solo una “fotografia antica”, ma si parla un aumento della potenza sociale ed economica. Pensiamo ai grandi artisti che hanno caratterizzato la cultura è l’arte italiana. Le grandi opere, che oggi attraggono milioni di turisti, sono state effettuate durante la superpotenza del Vaticano. Nel momento in cui la religione era mista a politica e interessava ogni campo economico, si è avuto il “boom” della creazione dell’arte.
Anche oggi il meccanismo non è cambiato. Tutte le Nazioni che hanno una buona economia interna, sfornano continuamente nuovi artisti, pittori, scultori e mostre di alto livello. Oggi c’è un ritorno nell’interessarsi al Divisionismo, che spesso viene confuso con il puntinismo.
Tecnica pittorica e storia
Il Divisionismo nasce nel XIX secolo, derivando dal puntinismo e dalla corrente della “scapigliatura lombarda”. Non si sa esattamente quale sia il luogo di nascita, ma possiamo dire che l’Italia è stata uno dei protagonisti nell’adottare questa tecnica pittorica.
I pittori hanno iniziato a eseguire dei ritratti e delle tele con una tecnica particolarmente complessa. Sfruttando le nuove conoscenze del colore, dell’ombreggiatura e usando anche nuovi attrezzi, il passo del “cambiamento” è stato veloce. Ecco che sono nate nuove tecniche, ma quella che è stata più amata, era il puntinismo.
In seguito, sempre aumentando i colori e anche i “movimenti” dei personaggi della tela, ecco che è nato il Divisionismo. Questa tecnica pittorica sfrutta e caratterizza i contorni dei personaggi ritratti usando delle sfumature “spumose”. Predilige l’uso dei contrasti tra chiaroscuro, ma aumentandoli vino a predominare tutte la scena.
Inoltre, il Divisionismo, non usa singoli punti, ma piuttosto dei filamenti irregolari, molto sottili, che si sovrappongono e quindi creano queste sfumature. Tuttavia, nei soggetti che devono “prevalere” nel ritratto, si ha anche una diversa azione di aumento dei colori, mentre lo sfondo si va a sfumare.
Pittori famosi del Divisionismo
Il Divisionismo è stata anche l’arte dei “viandanti” perché essa ricerca gli effetti della luce del Sole. Tra i suoi esponenti più famosi ritroviamo il mercante d’arte Vittore Grubicy de Dragon, che fu anche colui che fece conoscere questa tecnica in Europa. In seguito troviamo:
- Giovanni Segantini
- Plinio Nomellini
- Giuseppe Pellizza da Volpedo
- Angelo Morbelli
Il fascino dell’arte e in modo particolare del Divisionismo, hanno anche “incantato” gli scienziati. Pensate che si studiano alcune di queste tele, per capire quale siano le tecniche usate dai pittori. La ricreazione di alcuni colori e sfumature è un vero e proprio mistero.
Un misto tra Naif
La prima tela che rappresentava questo nuova tecnica artistica, venne spessa confusa con il movimento naif. In effetti possiamo dire che esso ha ispirato quest’altro movimento, perché ha una che di sognante, un che di impressionista e qualcosa unico dell’arte stessa.
Chiunque si stia avvicinando a questo studio, deve capire che le tele hanno un’interpretazione personale. Un’immagine che sembra banale, potrebbe invece essere più profonda nel significato “sottinteso”.