Sono tanti i motivi che possono spingere una persona a richiedere un finanziamento: secondo le ultime statistiche le finalità più comuni sono l’acquisto di un’auto nuova o usata, il consolidamento dei debiti, il bisogno di liquidità, la ristrutturazione della casa e l’acquisto di arredamento. Al giorno d’oggi, per poter realizzare questi (ed altri) progetti è possibile ricorrere a diverse formule di prestito.
Alcune categorie di soggetti hanno una possibilità di scelta ancora più ampia: si pensi, per esempio, ai docenti. Oltre ai tradizionali prestiti personali e finalizzati erogati da banche e finanziarie, tra i finanziamenti per insegnanti è possibile menzionare la cessione del quinto, il Piccolo Prestito NoiPA ed il Prestito Pluriennale INPDAP.
La cessione del quinto per docenti
Sulla cessione del quinto non c’è bisogno di dire tanto: è una delle formule più famose e richieste in Italia. La sua caratteristica principale consiste nel fatto che le rate mensili non possono superare il 20% dello stipendio netto e che il loro pagamento viene effettuato dal datore di lavoro (che nel caso degli insegnanti è il Ministero dell’Istruzione o la scuola privata) che trattiene l’importo dalla busta paga.
Il finanziamento può avere una durata che va dai due ai dieci anni. L’importo erogabile è legato principalmente all’entità dello stipendio ed alla durata del finanziamento. Per ottenerlo è necessario avere un contratto a tempo indeterminato come insegnante di ruolo ed avere una certa anzianità di servizio. Grazie alle convenzioni tra le banche e le amministrazioni competenti, i tassi di interesse possono essere particolarmente convenienti.
Il Piccolo Prestito NoiPA: importi, durata e requisiti
Innanzitutto gli insegnanti possono accedere al piccolo prestito o al prestito pluriennale, la soluzione ideale per i docenti che hanno bisogno di un importo non particolarmente elevato. Con questo finanziamento è infatti possibile ricevere importi pari a una, due, tre o quattro mensilità di stipendio, da rimborsare in dodici, ventiquattro, trentasei o quarantotto mesi.
Se non si hanno ulteriori trattenute in busta paga, è possibile anche raddoppiare le somme: in tal modo l’importo massimo ottenibile (da rimborsare sempre in quattro anni) è pari a otto mensilità di stipendio nette. Naturalmente per poter accedere a questi piccoli finanziamenti per insegnanti è necessario possedere dei requisiti: il Piccolo Prestito NoiPA è riservato ai dipendenti pubblici che sono iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali.
Finanziamenti per insegnanti pluriennali: come funzionano i prestiti INPDAP
Un’altra possibile opzione che merita di essere inserita tra i finanziamenti per insegnanti è rappresentata dai Prestiti Pluriennali INPDAP. A dire il vero questo istituto non esiste più da dieci anni: tutte le sue funzioni (tra cui anche l’erogazione di questi prestiti) sono passate all’INPS. Esistono due categorie di prestiti pluriennali per insegnanti, distinte sia per la durata del piano di rimborso, che per le finalità per le quali possono essere richieste.
Come si legge su Cessionedelquintofacile.com, per accedere a questi finanziamenti è necessario essere iscritti da almeno quattro anni al Fondo della Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali ed essere in regola con la relativa contribuzione. I piani di rimborso possono avere una durata di cinque anni o di dieci anni. Il regolamento dei prestiti pluriennali prevede l’erogazione solo per determinate finalità documentabili.
Tra le spese finanziabili è possibile menzionare l’acquisto di un’automobile, il riscatto di un immobile, l’organizzazione di una cerimonia, la nascita di un figlio, la ristrutturazione dell’abitazione. Sui finanziamenti viene applicato un tasso di interesse nominale annuo pari al 3,50%; a questo si devono aggiungere le aliquote per le spese di amministrazione (0,50%) e per il contributo al fondo rischi (aliquota variabile in base a fattori come l’età del richiedente e la durata del prestito).