Un tempo per i fumatori erano riservate delle carrozze apposite nei treni per poter fumare liberamente. Una situazione che metteva in pericolo le persone circostanti a causa del fumo passivo, che avrebbero dovuto inalare per tutta la durata del viaggio. Tale condizione fu resa ancora più fastidiosa dall’introduzione di vetture sigillate, all’interno delle quali non era possibile aprire un finestrino per far entrare uno spiffero d’aria. Oggi in questi vagoni non si possono fumare nemmeno sigarette elettroniche.
La legge sulle sigarette elettroniche
Il successo della sigaretta elettronica si sta ritorcendo contro i precursori del fumo digitale. Le nuvole di fumo effettivamente non sono il massimo per chi vorrebbe godersi un film al cinema e tanto meno un pasto al ristorante o un viaggio in treno (aereo, autobus, ecc.) che dura un paio di ore.
Secondo l’OMS (Organizzazione mondiale della Salute) all’uso delle sigarette elettroniche devono essere date le stesse restrizioni per ridurre il fumo di seconda mano in quanto gli ENDS (Electronic Nycotine Delivery Systems) rilasciano nicotina. L’OMS si riferisce solo alle sigarette elettroniche che contengono nicotina, escludendo dunque quelle caricate con soluzioni fruttate o aromatizzate.
Lo stop, di norma, è negli stessi luoghi pubblici in cui vige il divieto anti-fumo della legge Sirchia. Il pubblico ministero, Raffaele Guarinello, che sta portando avanti un’inchiesta sulla dannosità dell’e-fumo, ha formulato la sua proposta al Ministero della salute: all’articolo 51 della legge 3 del 2003 sul divieto di fumo non si cita espressamente il fumo di tabacco. Dunque il divieto vale per tutti i tipi di sostanze.
I divieti di utilizzo della sigaretta elettronica
Le sigarette elettroniche sono vietate nei luoghi pubblici per il fatto del fumo passivo. In alcuni casi, come ad esempio nei negozi o nei ristoranti, l’uso delle sigarette elettroniche dipende dalla concezione che ne hanno i proprietari. Ad ogni modo il vapore delle sigarette elettroniche se molto concentrato può dare fastidio nei luoghi chiusi.
NTV, Trenord o Trenitalia hanno vietato l’uso delle sigarette elettroniche all’interno dei treni (anche nelle stazioni) e hanno preso delle misure deterrenti. I passeggeri che fumano una sigaretta elettronica sono invitati garbatamente dai controllori ad astenersi. Visto la legge Sirchia (in vigore dal 2013 vieta di fumare nei luoghi pubblici) che concerne il “fumo passivo”, si può parlare anche di “vapore passivo”. L’inquinamento dovuto all’emissione di vapore della sigaretta elettronica (ricco di particelle ultrafini che diventano ancora più sottili quando vengono inalate nei polmoni) è destinato a “rimanere nell’aria circostante per un tempo ragguardevole”.
Le informazioni riportate in questo articolo sono state tratte dal sito fumodovevoglio; tirando la somma di ciò che ho detto precedentemente, prima di iniziare ad utilizzare la sigaretta elettronica è sempre meglio chiedere conferma al macchinista ferroviario, qualora ci si trovasse in un treno.