prestiti-privati-velociNegli ultimi mesi si sente sempre più spesso parlare di prestiti tra privati, ma di cosa si tratta e quale normativa è alla base? I prestiti tra privati sono sempre esistiti, è il classico caso in cui si chiede del denaro ad un amico o a un parente con la promessa di restituirlo in un’unica soluzione oppure un forma rateale. Si tratta di un’attività del tutto lecita e può prevedere anche la corresponsione di un piccolo interesse.

L’importante è che non si tratti di attività svolta in modo ordinario, in questo caso occorre un’autorizzazione. Anche quando si ottiene un prestito tra privati è necessario predisporre un contratto in modo da poter ottenere tutela. Il contratto deve contenere le generalità delle parti, la somma prestata, la modalità scelta per la restituzione, un eventuale interesse e la dicitura che trattasi di contratto di mutuo ex art. 1813 C.C..

Deve però essere specificato che anche sui prestiti tra privati viene applicata la tassazione, infatti, è prevista l’imposta di registro del 3% sulle somme prestate. Se il prestito è accompagnato da polizza fideussoria o garanzia ipotecaria è necessario versare anche lo 0,50% di imposta ipotecaria e il 2% sul valore dell’ipoteca.

Un’altra forma di prestiti tra privati che si sta sempre più affermando è il social lending. Si tratta di forme di prestito tra privati pensate per chi non riesce ad ottenere prestiti tramite i circuiti bancari, le somme che si riescono ad ottenere non sono alte. In questo caso il tasso di interesse viene sempre applicato e dipende dalla rischiosità del singolo richiedente e dalle somme. Solitamente il tasso di interesse netto si aggira intorno al 4% a cui devono essere aggiunte le spese. Solitamente i prestiti tra privati con social lending si richiedono a società che operano in rete. Deve essere però precisato che l’Agenzia Delle Entrate in un primo momento ha ravvisato forme di evasione fiscale operate proprio da queste società che offrono prestiti tra privati su canali extra-bancari. Oggi, invece, le piattaforme che offrono social lending sono sottoposte a vigilanza della Banca d’Italia, quindi la loro attività è legale.

Perché rivolgersi ad una piattaforma di social lending per ottenere un prestito? I motivi sono tanti, infatti, oltre al pieno rispetto della privacy, nessuno saprà che è stato richiesto un prestito tra privati. Il secondo vantaggio è il tasso di interesse più basso rispetto a quello solitamente praticato, ma permette comunque un rendimento maggiore di quello dato dai conti corrente. Il terzo vantaggio è la celerità con cui è possibile ottenere dei soldi. Infine, il social lending permette di avere un prestito di denaro anche in quei casi in cui i canali ordinari di prestito sono chiusi.

Le piattaforme di social lending possono essere contattate tramite internet e sono operative 24 ore al giorno. Occorre inviare una richiesta di prestito e attendere una risposta. Il denaro non proviene da una banca, ma da privati che hanno a disposizione del denaro e vogliono prestarlo ottenendo una remunerazione. Solitamente viene stilata una lista delle richieste di denaro con una graduatoria basata sull’affidabilità. In base a quest’ultima viene stabilito il tasso d’interesse. Ognuno sceglie a chi prestare il denaro.

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