I cavalli sono tra gli animali più belli del regno animale non solo perché hanno un portamento elegante quando vanno al trotto ma anche perché grazie a loro, l’uomo ha imparato e riuscito ad addestrare altri tipi di animali.
Infatti carrozze e viaggi non si si sarebbero potuti compiere senza il loro aiuto, e oggi c’è ancora chi li “usa”, e cosa c’è di più bello di un cavallo? Ovviamente il puledro.
Vediamo la sua fase di crescita dopo la nascita perché ha molte particolarità da scoprire.
Come si chiama?
Il puledro di un anno cambia nome, infatti lo si definisce “Yearling“, parola inglese che significa appunto “animale di un anno.
Al contrario di quando sono nati, diventano subito indipendenti dalla madre in questo arco di età che va dai 12 ai 24 mesi, ma ovviamente la genitrice continua a stargli accanto per mostrargli cosa mangiare e fin dove può muoversi per evitare pericoli.
Altezza e cosa mangia?
Il loro sviluppo fisico può durare dai 4 fino ai 5 anni, anche se questi animali riescono a mettersi in piedi dopo circa mezz’ora o un’ora dalla nascita, non è ancora pronto per restare in piedi quanto un cavallo adulto e camminare per lunghe distanze.
Al contrario di quando compie un anno, il suo scheletro è più resistente dato che nel corso dei sei mesi dopo la nascita si è nutrito del latte materno e piano piano è aumentato di peso e ha iniziato anche a mangiare altre cose come l’erba, il foraggio e alcuni frutti come le mele.
Ogni anno devono mangiare una quantità limitata di cibo, questo serve per di più per la crescita, che rispetto alla nascita, è raddoppiata nel corso del primo anni di vita, e può raggiungere l’altezza di 1.75 cm.
La crescita dipende molto anche dalla razza:
- i pony hanno una crescita molto limitata;
- i cavalli normali stanno raggiungono 1.60 cm, circa;
- i cavalli purosangue crescono in modo rapido e anche più forte rispetto ai primi due.
Curiosità
Sono animali molto intelligenti, infatti hanno un cervello molto sviluppato, è in grado di pensare a due cose diverse nello stesso momento, ma se hanno avuto esperienze spiacevoli lo sanno manifestare ribellandosi o semplicemente cercando di allontanarsi.
Soprattutto capita loro un evento traumatico durante la fase in cui è puledro.
Hanno un’ampia visione sull’ambiente che lo circonda, e parlando sempre di occhi, sono tra i mammiferi che li hanno più grandi.
Sviluppa un legame forte con chi porta sulla schiena, che sia un fantino o l’addestratore, infatti si dice che possa provare tristezza per la morte di un suo simile o di un umano che lo sta addestrando.
I loro denti crescono per tutta la vita dell’animale.
Il detto “Dormi in piedi come i cavalli” deriva dal fatto che non hanno bisogno di stendersi su un cumulo di paglia o su qualche altro posto morbido per dormire, gli basta stare in piedi, tranne i puledri quando sono appena nati e ancora si devono abituare al movimento e si stancano facilmente.