tradingIn questo periodo stiamo attraverso una congiuntura economica molto complicata. Secondo alcuni dei più grandi economisti del mondo la crisi che stiamo attraversando potrebbe rivelarsi molto più dura di quella che colpi ad inizio 900. Insomma le cose non vanno proprio per il verso giusto e, in parte, è da imputare la colpa anche al trading finanziario.

Parliamoci chiaro, in questo blog abbiamo sempre parlato di borsa, di finanza e di trading online in ogni sua sfaccettatura. Questo per dire che non siamo contrari alla finanza in se e per se ma ad una certa visione della finanza si. Oggi con gli strumenti finanziari in dotazione alle banche centrali e ai grandi gruppi che reggono l’economia mondiale si stanno mettendo in essere delle distorsioni pazzesche.

Proviamo a fare qualche esempio cominciando con il fare il punto della situazione grazie anche alle news che ci arrivano da osservatorio finanziario. La Cina ha rallentato la sua crescita in maniera esponenziale ed è stata costretta a varare misure di stimolo per evitare il tracollo della borsa di Shanghai. Gli Usa sono attesi al varco, visto che la Fed potrebbe decidere per un rialzo dei tassi già a settembre e sull’Europa sarebbe meglio stendere un velo pietoso. Basta ricordare che perfino la Germania ha i suoi bei problemi.

Nel mese di giugno, infatti,  la produzione industriale in Germania, è calata passando, su base mensile destagionalizzata, a -1,4%, contro le stime che la davano a +0,4%. Certo sulle stime degli analisti si potrebbero fare mille appunti (basti pensare allo scandalo di Wall Street dove per far sembrare più buoni dati che non lo sono si abbassano le stime prime della comunicazione ufficiale) ma è già un bel campanello d’allarme.

Cosa si potrebbe fare per far si che il trading finanziario non impatti in maniera eccessiva sull’economia mondiale? La soluzione, potrebbe essere quella di avviarci ad un periodo di sofferenza dove i valori della finanza tornino ad affiancarsi a quelli dell’economia reale. Un’altra soluzione è quella di sviluppare un nuovo modello economico che spinga i paesi a puntare su una crescita più sostenibile dal punto di vista finanziario e sociale. Ma per fare tutto questo servirebbero dei presupposti che, ad oggi, non ci sono. I paesi, anche all’interno dello stesso continente come avviene in Europa, sono in forte conflitto gli uni con gli altri. Non c’è cooperazione, manca la voglia di aiutarsi per arrivare ad un obbiettivo comune. Insomma al momento dobbiamo accontentarci di una finanza che mente sulle reali condizioni di salute dell’economia.

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