I finanziamenti studiati per le persone che percepiscono una pensione spesso si caratterizzano per le loro condizioni più vantaggiose rispetto a quelle proposte per gli altri prestiti; nella maggior parte dei casi queste condizioni sono il frutto di convenzioni tra gli istituti di credito e gli enti previdenziali: vediamo quali sono i prestiti agevolati per pensionati e chi può richiederli.
Prestiti personali e cessione del quinto per i titolari di pensione
Sono molti i fattori (tra cui allungamento della vita media e cambiamenti nello scenario economico) che hanno spinto gli istituti di credito ad organizzare dei prodotti in grado di soddisfare le sempre crescenti esigenze di liquidità dei pensionati. Chi percepisce una pensione può accedere ai tradizionali prestiti personali se risiede in Italia, se può dimostrare il suo reddito (di solito vengono richiesti gli ultimi cedolini oppure il modello Obis), se non risulta protestato o cattivo pagatore e se hanno un’età non superiore ai 75 anni; agli occhi dell’istituto di credito la pensione viene vista come il reddito più sicuro, quindi chi presenta i requisiti che abbiamo appena visto non dovrebbe avere alcuna difficoltà a farsi concedere un finanziamento. Ma per beneficiare di condizioni più convenienti esistono altri tipi di prestiti agevolati per pensionati.
La tipologia più diffusa è la cessione del quinto: la rata di rimborso viene trattenuta sul cedolino e non può essere più alta di un quinto dell’importo dell’assegno mensile; la cessione del quinto può essere richiesta anche dai protestati, dato che la banca è sicura del pagamento delle rate, che di fatto viene eseguita direttamente dall’ente che eroga la pensione e non dal debitore. Molti istituti di credito possono erogare dei prestiti agevolati per pensionati con la formula della cessione del quinto perché hanno sottoscritto le convenzioni con gli enti pensionistici. In teoria la durata massima del piano di rimborso è di dieci anni, ma alcuni istituti preferiscono fissare un’età massima entro la quale deve essere completata la restituzione delle somme: in certi casi le banche o le finanziarie eroganti si tutelano fissando un’età massima di 80 anni, altri arrivano fino ad 85 e poche si spingono fino a 90.
I prestiti agevolati per pensionati ex Inpdap
Tutti i pensionati Inps possono richiedere il prestito con la cessione del quinto presso un istituto convenzionato, ma gli ex dipendenti pubblici hanno l’opportunità di richiedere i prestiti Inpdap: questi finanziamenti vengono erogati direttamente dall’Inps (che ha ereditato tutte le funzioni dell’Inpdap, ente soppresso nel 2012) e rientrano nella categoria dei prestiti agevolati per pensionati in quanto le condizioni proposte sono davvero convenienti; con il piccolo prestito si possono ottenere somme pari fino a quattro mensilità nette da restituire in massimo quattro anni, con un tasso di interesse pari al 4,25%, mentre i prestiti pluriennali hanno una durata di 5 o 10 anni, l’importo erogabile dipende proprio dalla durata e dall’entità dell’assegno pensionistico mensile (la rata non può andare oltre il suo 20%).
Finanziamenti personali e cessione del quinto: i prestiti per pensionati
I pensionati, potendo contare su un’entrata fissa e dimostrabile, di solito non hanno grandi difficoltà ad ottenere un prestito personale. Naturalmente non devono risultare protestati o cattivi pagatori, ma se si rientra nei limiti di età previsti dai vari istituti di credito (di solito il tetto massimo è fissato a 75 anni) non ci dovrebbero essere problemi. Prima di inoltrare la propria domanda di finanziamento sarebbe comunque opportuno fare un confronto tra le varie proposte, in modo da individuare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Tra i prestiti per pensionati Inps è impossibile non menzionare la cessione del quinto: grazie ad una convenzione sottoscritta dagli istituto di credito con l’ente previdenziale, i pensionati possono beneficiare di un tasso d’interesse agevolato (l’elenco degli istituti che hanno aderito si può trovare anche sul sito ufficiale dell’Inps). La cessione del quinto permette di ottenere importi anche abbastanza elevati, con il rimborso che avviene tramite trattenute sulla pensione; la singola rata non può essere più alta di un quinto dell’importo mensile della pensione; il piano i rimborso può avere una durata massima di dieci anni e il richiedente è obbligato a sottoscrivere un’assicurazione contro il rischio di premorienza.
Per ottenere il finanziamento con cessione del quinto il pensionato deve richiedere all’Inps il documento dove viene indicato l’importo massimo della rata mensile; questo documento si chiama comunicazione di cedibilità della pensione e va poi consegnato alla banca o alla finanziaria alla quale si vuole richiedere il prestito; se l’istituto di credito rientra tra quelli convenzionati, la comunicazione di cedibilità viene comunicata telematicamente dall’Inps alla banca. Di solito il richiedente non può avere più di 85 anni alla scadenza del finanziamento e, per mantenere un importo almeno pari alla pensione minima, l’assegno pensionistico mensile al netto della quota cedibile deve essere superiore a 501,89 euro.
Le soluzioni per i pensionati pubblici
I pensionati pubblici (iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali) possono poi accedere ai cosiddetti prestiti Inpdap; con il piccolo prestito si possono ottenere importi pari a 1, 2, 3 o 4 mensilità nette da restituire rispettivamente in 1, 2, 3 o 4 anni (tasso d’interesse 4,25% più le aliquote per spese di amministrazione e per il premio fondo rischi); i prestiti pluriennali diretti possono avere la durata di 5 o 10 anni e l’importo massimo ottenibile dipende proprio dalla durata del piano di rimborso e dall’entità della pensione (ogni rata non può superare il 20% dell’assegno mensile).