Chi sperava che i saldi estivi avrebbero ridato fiato ad un settore in grossa crisi come quello dell’abbigliamento si sbagliava. I dati, inesorabili, del Codacons parlano chiaro: si va dal 5 all’8% di calo rispetto al già pessimo 2013, con una spesa procapite di appena 65 euro. Insomma la manovra voluta da Renzi per garantire 80 euro in più in busta paga non ha avuto effetti concreti sull’economia ne, tantomeno, ha smosso i consumi.
Secondo le stime dell’associazione meno di una famiglia su due, circa il 45% per la precisione, avrebbe approfittato dei saldi per fare i propri acquisti.Le mete più gettonate sono state gli outlet e i centri commerciali, mentre i classici negozi situati nelle zone decentrate delle grandi città sono quelli che hanno sofferto in maniera maggiore del calo degli acquisti.
Il motivo è presto detto: si va a rafforzare una tendenza in corsa da anni che vede il tempo da destinare agli acquisti sempre più ridotto. Così si finisce per concentrare i propri sforzi dove si sa di trovare tutto, ossia dove si possono trovare tutti i negozi di cui si ha bisogno senza girare per le vie della propria città come avveniva in passato.
Ma tornando alla grave crisi dei saldi ecco che i negozianti tornano a lanciare l’allarme. In effetti la situazione è molto grave e non c’è bisogno di chissà quali dati per accorgersene, basta girare per le vie della propria città e rendersi conto di quante serrande rimangano abbassate.
Una problematica, quella del rilancio dei consumi, che deve essere affrontata al più presto da nostro governo per evitare che altre migliaia di attività chiudono i battenti per colpa della crisi!