
Le piscine sono il rifugio estivo perfetto: rinfrescanti, rilassanti, divertenti. Ma sotto la superficie azzurra e invitante si nascondono rischi invisibili, spesso ignorati da chi si tuffa con leggerezza. L’acqua della piscina, se non correttamente trattata o mantenuta, può diventare un veicolo di trasmissione per molte malattie infettive.
Tra queste c’è la giardiasi, un’infezione intestinale insidiosa, poco conosciuta ma diffusa, che si può contrarre anche solo ingerendo accidentalmente piccole quantità d’acqua contaminata. E non è l’unica. Dermatiti, micosi, verruche, otiti e perfino virus gastrointestinali: sono almeno 10 le infezioni comuni da piscina.
In questo articolo analizziamo nel dettaglio cos’è la giardiasi, come si trasmette, quali sono i sintomi e ti presentiamo un elenco completo delle altre malattie più comuni, con consigli pratici su come proteggersi.
Cos’è la giardiasi: sintomi, trasmissione e rischi
Un parassita invisibile… ma molto fastidioso
La giardiasi è una malattia causata da Giardia lamblia, un parassita intestinale trasmesso per via oro-fecale. Ciò significa che basta ingerire acqua contaminata da feci infette – anche in quantità microscopiche – per contrarre l’infezione.
Le piscine pubbliche, i parchi acquatici, le spa, ma anche i laghi e i fiumi balneabili, sono ambienti dove la Giardia può sopravvivere a lungo, specialmente se il livello di cloro non è sufficiente o se l’acqua non è adeguatamente filtrata.
Sintomi e decorso della giardiasi
Dopo un’incubazione di circa 1-2 settimane, si manifestano sintomi gastrointestinali che possono durare diversi giorni o anche settimane:
- Diarrea acquosa
- Dolori addominali e crampi
- Meteorismo e flatulenza
- Nausea
- Fatica generalizzata
In alcuni casi, la giardiasi può essere asintomatica, ma il soggetto resta comunque contagioso. Se non trattata, può diventare cronica o causare malassorbimento nei bambini e nelle persone vulnerabili.
Chi è più a rischio?
- Bambini piccoli
- Persone immunodepresse
- Bagnanti che restano a lungo in acqua
- Chi ingoia acqua durante i tuffi o nuota in piscine molto affollate
La diagnosi si effettua tramite analisi delle feci, e il trattamento consiste in una cura antibiotica specifica (di solito metronidazolo o tinidazolo).
Le 10 malattie più comuni che puoi contrarre in piscina
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Otite del nuotatore
L’otite esterna è causata dall’accumulo di acqua e batteri nel condotto uditivo. Provoca:
- Dolore all’orecchio
- Prurito
- Difficoltà uditive
È favorita dall’umidità prolungata. Si previene asciugando bene le orecchie e usando tappi specifici.
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Dermatite da piscina (o da cloro)
Il contatto prolungato con il cloro può irritare la pelle, soprattutto nei soggetti sensibili. Si manifesta con:
- Arrossamenti
- Prurito
- Secchezza cutanea
Meglio evitare la piscina se si ha la pelle già irritata o molto secca.

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Micosi cutanee
Funghi come la Tinea proliferano in ambienti umidi come spogliatoi, pavimenti bagnati e bordo piscina. Le zone più colpite sono piedi, inguine e ascelle.
Usare sempre ciabatte e asciugarsi accuratamente è la prima forma di prevenzione.
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Verruche plantari
Causate dal papilloma virus (HPV), si contraggono camminando scalzi in ambienti contaminati. Si presentano come piccole escrescenze dolorose sotto la pianta del piede.
Le ciabatte sono fondamentali per evitarle.
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Epatite A
Un virus a trasmissione oro-fecale che può sopravvivere in acqua non clorata a sufficienza. I sintomi includono:
- Febbre
- Nausea
- Ittero
- Fegato ingrossato
È prevenibile con il vaccino e l’igiene delle mani.
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Infezione da Escherichia coli
Un batterio che può contaminare l’acqua della piscina in caso di scarsa igiene (soprattutto se i bambini fanno il bagno con pannolini non adatti). Provoca:
- Diarrea
- Crampi
- Febbre
Importante non nuotare se si hanno disturbi intestinali.
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Cryptosporidiosi
Causata dal protozoo Cryptosporidium, è molto resistente al cloro. Provoca diarrea intensa, spesso accompagnata da febbre.
Si previene evitando di ingerire acqua e rispettando le regole igieniche.
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Molluschi contagiosi
Un’infezione virale della pelle (causata da Poxvirus), molto comune nei bambini. Si manifesta con piccole papule rotonde e lisce.
La trasmissione avviene per contatto diretto o tramite superfici contaminate.
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Pseudomonas (follicolite da piscina)
Batterio che vive in ambienti caldi e umidi (vasche idromassaggio, piscine termali). Provoca pustole rosse e pruriginose nei punti a contatto con il costume.
Pulizia e manutenzione corretta delle vasche sono essenziali.
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Virus enterici e Norovirus
Causano gastroenteriti virali, molto contagiose e persistenti. Sintomi:
- Vomito
- Nausea
- Diarrea improvvisa
Una persona infetta può contaminare l’acqua anche senza entrare in piscina, semplicemente toccando superfici comuni.
Come proteggersi: le regole d’oro dell’igiene in piscina
10 consigli pratici per nuotare in sicurezza
- Fai sempre la doccia prima di entrare in acqua
- Non fare il bagno se hai infezioni in corso
- Evita di urinare in piscina (sembra banale, ma non lo è)
- Usa ciabatte sempre, anche negli spogliatoi
- Non ingoiare acqua, mai
- Asciugati bene, soprattutto tra le dita e nelle pieghe cutanee
- Indossa costumi puliti e lavali dopo ogni uso
- Evita piscine affollate e con odore sgradevole (può indicare carenza di cloro)
- Aiuta i bambini a usare pannolini impermeabili
- Segui le regole del centro piscina: sono lì per la tua salute
Come riconoscere una piscina sicura
Una piscina ben gestita dovrebbe:
- Avere un odore moderato di cloro, non pungente
- Offrire informazioni trasparenti sul trattamento dell’acqua
- Disporre di personale competente e attento
- Pulire regolarmente docce, spogliatoi, pavimenti
Se qualcosa ti sembra “fuori posto”, ascolta il tuo istinto: meglio una nuotata in meno che una settimana di disturbi intestinali.
Conclusione
La piscina è uno dei piaceri estivi più amati, ma anche uno dei luoghi dove la superficialità può costare cara. Basta un attimo, una distrazione, un gesto incauto per esporsi a infezioni sgradevoli.
Conoscere i rischi non significa farsi prendere dal panico, ma essere consapevoli e responsabili. Un comportamento igienico corretto, il rispetto delle regole e un pizzico di attenzione fanno la differenza tra un bagno rigenerante e una visita al pronto soccorso.
E la prossima volta che ti tuffi, fallo con leggerezza… e con qualche precauzione in più!