Aprire una pizzeria nel 2025 può essere una scelta imprenditoriale vincente, ma il percorso non è sempre lineare. Una delle alternative più valutate da chi vuole entrare nel mondo della ristorazione è aprire una pizzeria in franchising. Ma conviene davvero? In questo articolo analizziamo nel dettaglio pro e contro, costi, vincoli e testimonianze reali, per aiutarti a prendere una decisione consapevole.

Cos’è un franchising nel settore food

Il franchising è un modello di business in cui un’azienda (franchisor) concede a un imprenditore indipendente (franchisee) il diritto di utilizzare il suo marchio, il know-how, i prodotti e il format commerciale in cambio di un investimento iniziale e, spesso, di royalties periodiche.

Nel settore food, e in particolare nella ristorazione veloce e nelle pizzerie, il franchising è molto diffuso. Il franchisee apre un punto vendita seguendo linee guida ben precise: arredamento, ricette, approvvigionamenti, mrketing e gestione devono rispecchiare lo standard del brand.

Le catene di pizzerie più famose in Italia

Negli ultimi anni il numero di catene di pizzerie è cresciuto, trainato dalla domanda costante e dall’efficacia di format replicabili. Tra i franchising più noti nel 2025 troviamo:

Alice Pizza: format romano con pizze al taglio e grande attenzione alla qualità. Presente in tutta Italia, richiede locali ad alta affluenza.

Spontini: icona milanese della pizza al trancio, con un concept semplice e riconoscibile.

Rossopomodoro: catena napoletana con un’offerta più ampia (pizza e cucina tradizionale).

Fratelli La Bufala: brand posizionato su una fascia medio-alta, noto per l’uso di ingredienti DOP.

Pizzikotto: brand del gruppo Cigierre, in crescita nel Centro-Nord, con un’offerta moderna e ambiente casual.

A livello locale esistono anche micro-franchising e realtà regionali emergenti, più accessibili e flessibili.

Quanto costa un franchising di pizzeria

I costi per aprire una pizzeria in franchising variano moltissimo in base al brand, alla location e alla metratura del locale. In media, nel 2025, bisogna considerare:

  • Fee d’ingresso: da 10.000 a 40.000 €
  • Allestimento e attrezzature: tra 50.000 e 150.000 €;
  • Formazione iniziale e assistenza: spesso inclusi nella fee;
  • Royalties mensili: dal 3% al 6% del fatturato, o fee fissa;
  • Investimento complessivo: da 80.000 a oltre 200.000 €.

A questi si aggiungono i costi di gestione, come affitto, personale e forniture. Alcuni franchisor impongono anche l’acquisto esclusivo di materie prime da fornitori convenzionati.

Quali sono i vincoli contrattuali

Il contratto di franchising è vincolante e, sebbene offra un quadro di supporto solido, impone limiti importanti all’autonomia dell’imprenditore. Ecco i principali vincoli:

Durata del contratto: solitamente tra 5 e 10 anni, con clausole di rinnovo
Zone di esclusiva: talvolta garantite, altre volte no. Obbligo di acquisto da fornitori indicati, standard qualitativi e formativi da mantenere. Divieto di modificare menù, prezzi e layout. Penali in caso di uscita anticipata o violazione del contratto.

È sempre consigliabile far esaminare il contratto da un avvocato prima della firma.

Pro e contro rispetto a una pizzeria indipendente

Vediamo ora una panoramica comparativa tra franchising e pizzeria indipendente, utile per valutare cosa conviene davvero nel tuo caso:

Vantaggi del franchising

Brand riconosciuto: attrai clienti sin dal primo giorno.

Know-how e formazione: avvii l’attività con procedure già testate.

Marketing centralizzato: campagne pubblicitarie e promozione inclusa.

Supporto continuo: assistenza nella gestione, approvvigionamenti e formazione. Hai minori rischi di impresa: il format è validato e replicabile.

Svantaggi del franchising

Investimento iniziale più alto. iMargini di profitto sono più bassi per via delle royalties. Inoltre hai un autonomia limitata e sei dipendente dal franchisor, anche in caso di difficoltà aziendali.

Esperienze e testimonianze di chi ha provato

Abbiamo raccolto alcune testimonianze di imprenditori che hanno scelto la via del franchising:”Con Alice Pizza ho aperto il mio primo locale a Roma nel 2022. Il supporto iniziale è stato eccezionale, ma i margini sono stretti e la gestione quotidiana resta impegnativa.” – Marco, 39 anni

“Dopo anni di gestione indipendente, ho scelto il franchising con Spontini. Ho perso un po’ di libertà, ma ho guadagnato in visibilità e clienti.” – Luca, 45 anni

“Avevo poca esperienza nella ristorazione, quindi il franchising mi ha dato sicurezza. Ma con le royalties mensili, la redditività è inferiore a quanto pensassi.” – Elena, 33 anni

Le esperienze sono diverse, ma emerge un dato comune: il franchising è ideale per chi cerca una formula “chiavi in mano”, ma può diventare stretto per imprenditori più creativi o esperti.

Quando ha senso scegliere il franchising

Conviene aprire una pizzeria in franchising nel 2025? Dipende dalle tue competenze, dal capitale iniziale e dal tuo obiettivo imprenditoriale. Ecco i casi in cui può avere senso:

Hai poca esperienza nella ristorazione e cerchi una guida solida. Hai capitale da investire ma vuoi minimizzare i rischi. Cerchi un modello scalabile da replicare in più punti vendita. Vuoi entrare in un mercato ad alta concorrenza con un brand riconosciuto. Sei disposto a rinunciare a parte dell’autonomia in cambio di struttura e supporto

In alternativa, se hai esperienza, una visione chiara e voglia di differenziarti, la pizzeria indipendente potrebbe offrire margini più alti e libertà creativa.

Link utile: guida completa su come aprire una pizzeria

Conclusione

Aprire una pizzeria in franchising conviene se cerchi supporto, visibilità e un modello collaudato. Tuttavia, comporta costi elevati, vincoli contrattuali e minor libertà gestionale. Valuta attentamente la tua esperienza, il capitale disponibile e il livello di autonomia che desideri mantenere. Solo così potrai fare

Previous post Katy Perry e la margherita nello spazio: il significato dietro un gesto simbolico
Next post Sicurezza e riservatezza: i servizi di investigazione per privati e aziende