comunicazioneLa pubblicità esiste da secoli. Si è evoluta, ha mutato contenuti, canali, linguaggi, assecondando i cambiamenti delle società e, talvolta, agevolandoli se non persino introducendone di nuovi. Oggi, però, che l’advertising è uscito fuori da ogni confine, abbracciando contesti urbani, la rete, il cielo e persino lo spazio; trovare nuove forme per sorprendere e catturare l’attenzione del pubblico (sempre più anestetizzato e refrattario a lasciarsi ammaliare) diventa davvero complicato.

Qui subentra una nuova formula per conquistare l’interesse di un audience sempre più diversificato e inconoscibile, il marketing convenzionale.

Di che si tratta

Qualunque agenzia comunicazione Lugano, Roma o a Singapore sa cosa sia il marketing non convenzionale, ma sono davvero in poche quelle capaci di farne uso in maniera intelligente, costruttiva e con un certo gusto. Si tratta di tutte quelle strategie messe in atto da un marchio per attrarre l’attenzione del pubblico in modo differente da quello che è l’advertising più canonico. Il marketing non convenzionale si esprime attraverso linguaggi nuovi, canali non tradizionali e, soprattutto, puntando su un elemento fondamentale: la meraviglia.

Perché funziona

Il marketing non convenzionale sfrutta soprattutto il meccanismo del passaparola. Oggi, grazie ai social network, un’iniziativa in grado di suscitare interesse si diffonde rapidamente e su scala esponenziale. Grazie a tale sistema (buzz marketing) è possibile massimizzare budget limitati ottenendo massimo risalto e sfruttando l’estro e la creatività del pubblicitario.

Tra le operazioni di marketing non convenzionale più diffuse vi sono i flash mob, le candid camera e atti di guerrilla marketing, in cui la promozione pubblicitaria si esplica attraverso l’appropriazione di spazi pubblici, la messa in scena di atti spettacolari o scioccanti o, diversamente, la realizzazione di vere e proprie narrazioni che si raccontano per le vie dei centri urbani o sulla rete, conquistando le attenzioni del pubblico e spingendo quest’ultimo a riprendere e condividere ciò che gli si pone davanti.

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