Secondo i dati dell’Osservatorio annuale sui sottoscrittori di fondi comuni, gestito dall’Ufficio Studi di Assogestioni, sono circa 11,5 milioni gli investitori in Italia, con un investimento medio pro capite di circa 45.000 euro. Un numero sicuramente rilevante.
È però notevole anche il numero di coloro che preferiscono optare per il semplice risparmio piuttosto che per una politica d’investimento pur avendone il desiderio; molte di queste persone sono frenate soprattutto dal fatto che non hanno alcuna competenza in materia.
In questo caso, si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi a un servizio di consulenza finanziaria, ovvero a professionisti che sono esperti in materia di investimenti.
Le possibilità sono essenzialmente due: rivolgersi al servizio di consulenza del proprio istituto di credito oppure affidarsi a un consulente finanziario indipendente.
Entrambe le opzioni sono tranquillamente percorribili, in quanto significa affidarsi a professionisti che operano da anni sul mercato finanziario, ma esiste fra esse una differenza che è corretto conoscere.
La differenza tra consulenza finanziaria tradizionale e quella indipendente
Un consulente finanziario di un istituto di credito tende giustamente a promuovere quei prodotti che possono far percepire all’istituto le commissioni più alte. Questo non significa che non si tratti di buoni prodotti, ma è giusto sapere che di norma sono previste commissioni più o meno elevate. E comunque le indicazioni date sono più indirizzate verso specifici prodotti.
Nel caso del consulente finanziario indipendente le cose sono diverse; egli non è infatti legato a una specifica rete di vendita e non percepisce alcuna commissione dal venditore.
Nella consulenza finanziaria indipendente non esiste quindi il problema di un eventuale conflitto d’interesse e saranno suggeriti i prodotti ritenuti più idonei per lo specifico cliente, in base alle sue caratteristiche (azioni, obbligazioni, ETF ecc.).
Il consulente viene poi remunerato per il suo servizio direttamente dal cliente che si rivolge a lui e i costi che l’investitore deve sostenere sono noti fin dall’inizio. Le due caratteristiche principali del servizio sono quindi indipendenza, trasparenza e assenza di conflitti d’interesse.
Come opera un consulente finanziario indipendente?
Il primo step di una consulenza finanziaria indipendente è la conoscenza approfondita del cliente; è infatti fondamentale per il consulente capire quale tipo di investitore si trova di fronte, qual è la sua propensione al rischio, quali sono le sue esigenze e quali sono i suoi obiettivi.
Questa conoscenza è fondamentale per individuare la soluzione d’investimento più adatta allo specifico investitore; sarà quindi possibile costruire un portafoglio d’investimento ad hoc.
Questo è possibile proprio per il fatto che nella consulenza finanziaria indipendente non esiste il problema del conflitto d’interessi. Il consulente si limita a suggerire quei prodotti che ritiene più adatti al cliente che si trova di fronte.
Altro compito fondamentale del consulente è quello di spiegare in modo approfondito come funzionano i vari prodotti suggeriti, illustrandone i vari pro e contro. Infatti, molti aspiranti investitori non hanno competenze sufficienti in maniera d’investimento finanziario e può non essere facile orientarsi nella complessa documentazione finanziaria. È compito del consulente rendere chiari tutti i dettagli di un investimento.
Peraltro, i consulenti finanziari sono in grado di fornire suggerimenti per una corretta pianificazione finanziaria, una strategia importante per le famiglie per fissare corretti obiettivi di consumo, risparmio e investimento.