taglio spesa pubblicaCon una tassazione alle stelle l’unica strada percorribile dal governo per recuperare soldi è quella di ottimizzare la spesa pubblica. Per ora più che ottimizzazione si parla di tagli e, anche, per un importo piuttosto considerevole: 20 miliardi di euro. Questo è quanto emerge dalle parole di Carlo Cottarelli, il commissario alla spending review voluto da Renzi.

Ma Cottarelli più che concentrarsi sull’entità dei tagli chiede al governo che vengano previsti anche dei rigorosi controlli e delle pesanti sanzioni per chi dovesse mancare di rispettare i tempi di attuazione delle norme di taglio alla spesa pubblica.

La paura del commissario è che, come spesso accade nel nostro paese, si varino delle misure che poi tardino ad entrare in vigore diluendo gli effetti benefici sui conti pubblici. L’intervento di Cottarelli si è poi concluso con la speranza che possano essere semplificate le norme per evitare che si formino dei veri e propri imbuti che ostacolino l’attuazione delle leggi.

Ma il nodo del taglio alla spesa pubblica non è un problema solo italiano. Al contrario sta diventando un vero e proprio tormentone in gran parte dei paesi europei che, in questi giorni, stanno sperando che le misure approvate dalla Bce per indebolire l’euro (tra cui ricordiamo l’ulteriore taglio dei tassi di interesse di riferimento allo 0,05%) possano dare i benefici sperati.

In primis parliamo di Germania e Francia, 2 paesi che, come l’Italia, con le esportazioni hanno a che fare in maniera determinante e per cui un indebolimento dell’euro potrebbe voler dire un aumento importante del volume d’affari.

Leave a Reply