Sapere prendersi cura di un’orchidea non sempre è una cosa semplice da fare. Spesso finita la fioritura sebbene la pianta sia tenuta al caldo e alla luce, in casa, è priva di fiori. In questi casi seguire qualche consiglio può essere utile per avere future fioriture e piante in salute per anni.

Il fascino delle orchidee resta uno dei doni più belli che la Natura possa offrire. Ogni fiore è un mix di colori, di eleganti geometrie e morbide forme. Le orchidee sono apprezzate come piante decorative per il loro portamento elegante, le foglie verdissime e carnose, i fiori variopinti in varie tonalità come il giallo, il rosa, l’arancio, il viola e il rosso.

Dopo le fioriture iniziali non sempre si sa come prendersene cura. Si tratta di piante molto fragili che possono dare grandi soddisfazioni così come fallimenti. Ecco alcuni consigli pratici degli esperti su come approcciarsi alla coltivazione di queste piante erbacee perenni.

Come prendersi cura delle orchidee

Per avere splendide fioriture per molte settimane dell’anno, è necessario prendersene cura. Non basta essere appassionati di giardinaggio ma è necessario conoscere le varietà. Si possono tenere in casa oppure in serra, laddove il clima lo consenta possono stare bene anche in giardino.

Ogni varietà possiede le sue peculiarità che le rendono più o meno sensibili alla luce del sole, agli sbalzi di temperatura e alla quantità di umidità nell’aria. La scelta del terriccio è un passaggio molto importante. Prima di invasare la pianta, il substrato deve essere miscelato per bene. Gli esperti sconsigliano terricci comuni perché le orchidee necessitano di un terriccio che lasci passare l’aria ed eviti i ristagni di umidità.

Solitamente il mix deve essere poroso e può essere unito combinando pezzi di corteccia o di guscio di cocco, carbone e polistirolo. Anche in questo caso, la varietà dell’orchidea sarà necessaria per stabilire la giusta miscela da utilizzare. Sono consigliati materiali di origine vegetale e minerale. La scelta cambia a seconda della specie e della tecnica di coltivazione se sospesa oppure a terra. Per qualsiasi dubbio sulla preparazione del terriccio ci si può basare su due tipologie di base che potranno andare bene per quasi tutte le varietà di orchidea:

  • a grana sottile: ovvero una miscela di 4 parti di corteccia di abete o gusci di cocco tritati, una parte di carbone a pezzetti, una parte di perlite. Questo tipo di terriccio può essere ideale per varietà come le Oncidium, Scarpetta di Venere, Miltonie e per tutte le orchidee a radici sottili che amano l’umidità;
  • mix medio: composto da 4 parti di corteccia di abete, una parte di carbone in pezzi medi e una parte di perlite. Questa tipologia di terriccio può essere ideale per le cultivar cattleye, phalaenopsis e altre orchidee “mature”.

Soluzioni nutritive

La soluzione nutritiva consigliata come concime per orchidee deve essere composta dal doppio dell’azoto rispetto al fosforo e al potassio. Il mix deve essere cambiato frequentemente dai 7-15 giorni alle 3-4 settimane, in base alla stagione e alla specie.

Se l’umidità, luce e temperatura sono idonee, la pianta avrà fioriture durature e colorate per varie settimane, anche 2-3 volte l’anno e specialmente nei mesi da dicembre ad aprile. Per stimolare la fioritura l’orchidea necessita di un leggero sbalzo termico notturno per almeno un paio di settimane e di una luce un po’ meno intensa di quella abituale.

La scelta della varietà

Si tratta di piante di origine equatoriale che riescono comunque ad adattarsi anche ad altri climi e ambienti diversi da quello di provenienza. La selezione della specie idonea al clima, alla luce e alle nostre capacità è il primo passaggio importante per una buona riuscita. Esistono alcuni tipi che possono essere ideali anche per i meno esperti.

La varietà “cultivar” è la più raccomandata e comprende: la phalaenopsis, il dendrobium e la oncidium. Spesso ogni varietà possiede centinaia di sottospecie diverse, quindi è sempre consigliabile chiedere aiuto a un vivaista esperto su quale pianta potere acquistare.