Il buono pasto rappresenta una sorta di “ipotetico” servizio che viene poi tramutato in una cifra economica da spendere per l’acquisto solo ed esclusivamente di alimenti.

Molte sono le aziende che, non offrendo un servizio di mensa, ma che nei contratti nazionali è presente per i propri dipendenti, risolvono dando dei buoni pasto. Sono comunque dettati anche da un “regolamento” che viene controllato dalle autorità competenti.

Facciamo un esempio per capire cosa sono e come mai ci sono molte aziende che li adottano. Una caserma dei Carabinieri, ad esempio, che deve procurare un servizio di mensa, potrebbe non disporre delle strutture adatte. A questo punto, per riuscire a non venir meno alle clausole contrattuali, ecco che si presentano i buoni pasto.

Il vantaggio è che alla fine si tratta di denaro sotto forma di un biglietto cartaceo. Si deve usare solo ed esclusivamente per l’acquisto di cibo o di alimenti vari. Ci sono comunque delle multinazionali o supermercati che li accettano perché hanno un metodo di risarcimento molto particolare.

Come funzionano i buoni pasto

Per coloro che ricevono i buoni pasto, per spenderli si devono rivolgere solo a quelle attività commerciali che li accettano. Non tutti i supermercati o alimentari li recuperano. Il motivo di tale meccanismo consiste proprio nel risarcimento. Lo Stato o delle banche specifiche, fanno da garanti. Praticamente loro, prima o poi, andranno a pagare il dovuto.

Ogni buono pasto ha un valore economico, ci sono quelli di 5 euro, da 10 euro e via dicendo. Solo che il problema principale consiste nel fatto che il risarcimento, per i venditori, avviene a molti mesi di distanza. In alcuni casi si deve aspettare addirittura qualche anno.

Ciò provoca un danno ai supermercati. Purtroppo essi andranno a rivendere dei prodotti, questo si, ma dove il denaro verrà recuperato a distanza nel tempo. Questo impedisce di avere nuovamente del denaro per acquistare altri prodotti. Proprio in considerazione di questo meccanismo dei buoni pasto, ecco che ci sono solo alcune multinazionali che li accettano sempre.

Elenco delle aziende che li accettano

Poniamo l’elenco dei supermercati che, in questo 2020, hanno deciso di collaborare e permettere di far spendere questi buoni pasto. Troviamo:

  • Coop
  • Carrefour
  • Conad
  • Sisa
  • Tuodì
  • Simply Market

Queste sono le catene multinazionali presenti in tutta Italia, che effettivamente accettano molte tipologie di buoni pasto. Ci sono comunque altre catene alimentari, di dimensioni economiche più piccole, che permettono il loro utilizzo. Li potete notare anche perché propongono la scritta oppure mettono i cartelli con i buoni pasto direttamente sull’ingresso o sulle casse.

Come mai alcune aziende li accettano a metà… in che senso?

Ci sono alcuni supermercati che, durante alcuni mesi, accettano l’importo del valore del buono pasto solo a metà. Se magari c’è scritto che il suo valore è di 10 euro, ma poi, nel momento della spesa, se ne spendono 5 euro.

In altre stagioni o in altri mesi, si ha addirittura un fermo dell’accettarli, quindi diventano “non spendibili”. In questo caso i problemi riguardano proprio la mancanza, da parte del Governo o degli enti garanti, del pagamento dei buoni pasto che sono stati restituiti. Un problema di cambio di appalti oppure di mancanza di liquidità. Il danno maggiore, in queste situazioni, lo hanno proprio i dipendenti che si ritrovano in mano della carta straccia.

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