Il termine sanatorio attualmente è molto meno usato, ma è rimasto nel linguaggio tipico italiano. Esso indica degli edifici che sono usati come delle strutture mediche. All’interno si hanno dei pazienti che hanno malattie altamente infettive o dov’è necessario che ci sia un trattamento di lungo termine.

La storia del sanatorio è controversa. I primi stabilimenti certificati li troviamo in America nel 1880, ma in realtà essi sono usati già dal primo medioevo. Di solito erano i conventi o monasteri che si usavano come sanatori, per la cura della peste o della tubercolosi. Solo che il termine sanatorio non era proprio un termine medico scientifico.

Cos’è un sanatorio?

Il sanatorio è una struttura che ha un significato “funesto”. In passato, già intorno al 1200, era usato come luogo di cura per coloro che avevano malattie contagiose, come la tubercolosi, la peste e perfino per una semplice influenza. All’epoca si moriva anche per un semplice raffreddore che oggi è uni dei virus più comuni. Però più che un luogo di cura, era un luogo di morte.

Tant’è che appena il 4% di chi vi entrava usciva guarito, ma mai del tutto o con danni permanenti. Ci sono dei sanatori famosi che in seguito divennero delle case di cura per malattie mentali. Perfino con il “cambio di destinazione”, la storia non è cambiata. I manicomi erano luoghi dove si entrava e difficilmente si usciva guariti.

Nei secoli poi le cose sono cambiate com’è cambiata la medicina, cura e terapia.

Oggi possiamo dire che il sanatorio è una struttura medica per le malattie altamente infettive o che sono con un trattamento a lungo termine.

Casa di cura in montagna

Attualmente in Italia esistono ancora dei sanatori, ma che hanno cambiato il loro nome identificativo. Il termine esatto è casa di cura. Strutture che effettivamente conservano la caratteristica di curare delle malattie che richiedono una lunghissima terapia o trattamento. Per le malattie infettive si ha a che fare con degli ospedali che permettono di avere le terapie adeguate.

Altro cambiamento di queste strutture è che esse sono case di cura di solito situate in montagna. Qui si ha a che fare sia con dei buoni spazi aperti, possibilità di stare all’aria aperta e minore sensazione di vita da ospedale.

Come funziona questa struttura?

Le case di cura in montagna utilizzano delle cure che uniscono sia l’attività fisica e mentale, unita poi a quella che è il trattamento farmacologico. Si tratta di strutture che hanno del personale medico adeguato al tipo di paziente che hanno. Non esiste un “funzionamento” uguale in tutti i sanatori.