Il mondo degli investimenti online non accusa stop a prescindere dalle condizioni di mercato: difatti, come rilevano le statistiche rilasciate periodicamente dai player di settore, il numero di utenti attivi presso gli intermediari finanziari è in continua crescita anche dopo un anno particolarmente complesso quale si è dimostrato il 2022. Gli addetti ai lavori ritengono che il fenomeno sia riconducibile non solo agli standard delle piattaforma di negoziazione, che ormai in determinati contesti offrono gratuitamente funzionalità avanzate al pari dei tool professionali, ma soprattutto all’enorme semplicità con cui è possibile sottoscrivere un account di trading. l’adesione ai servizi di intermediazione, come molti sapranno, si espleta direttamente via web attraverso una procedura in cui si richiede la registrazione dei dati personali e la trasmissione dei documenti di identità.
Tuttavia è proprio questa estrema banalità a creare i presupposti che inducono i risparmiatori poco attenti ad imbattersi in soggetti che agiscono al di fuori del perimetro normativo: non è un mistero, infatti, che di pari passo alla crescita del settore degli investimenti online vi sia stato nel tempo -e la tendenza è ancora in essere- un vero e proprio boom di truffe finanziarie.
Investire in borsa con intermediari autorizzati
È molto importante, quindi, che chi desidera gestire i propri risparmi in prima persona, servendosi dei tool di negoziazione, impari ad individuare gli intermediari affidabili, evitando gli scam sul trading online a cui talvolta è possibile andare incontro. Naturalmente la prima cosa da fare, prima di sottoscrivere un contratto con una società di intermediazione, è verificare che la stessa sia in possesso delle licenze rilasciate dalle autorità di vigilanza, per operare in una determinata giurisdizione; solo procedendo in tal senso si avrà la certezza che le risorse conferite al broker godano delle garanzie previste dalla legge.
Ancora più banalmente, nel caso si abbia il sentore che un soggetto stia adottando comportamenti borderline, è possibile consultare il sito istituzionale dell’Authority di riferimento, per appurare che lo stesso presenti determinati requisiti. In Italia l’Istituto preposto all’attività di vigilanza è la Consob: periodicamente la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa emette un bollettino in cui sono evidenziati gli intermediari che erogano servizi senza autorizzazione; inoltre nell’esercizio dei suoi poteri la Consob oscura i siti che espongono illegittimamente contenuti di sollecitazione al risparmio.
Trading online: come riconoscere un’attività scam
A parte questa serie di controlli propedeutici alla sottoscrizione di un conto trading, vi sono modus operandi che, se messi in atto, dovrebbero far scattare un campanello d’allarme. Uno di questi è individuabile sicuramente nel telemarketing aggressivo: la legge a tal proposito non lascia spazi all’interpretazione, per essere contattati con finalità promozionali bisogna aver rilasciato un chiaro consenso al trattamento dei dati. È ancora più grave la condotta di chi forza un risparmiatore a depositare, senza esser al corrente della sua reale condizione finanziaria, alludendo eventualmente all’opportunità di realizzare profitti rilevanti privi di rischio.
Se si decide di valutare le caratteristiche di un broker attraverso le recensioni rilasciate dagli iscritti è opportuno analizzarne attentamente i contenuti. Alcune società, infatti, si servono di tali dispositivi per autopromuoversi: una tecnica prevede la creazione di profili falsi sui forum specializzati o sugli aggregatori di recensioni, come ad esempio Trustpilot, per incensare i propri servizi; una modalità operativa completamente agli antipodi prevede invece l’uso di fake account, per screditare la concorrenza.
Un altro semaforo rosso è rappresentato dalla mancanza di qualsivoglia avviso sui rischi che sottende l’attività di trading: al contrario i siti ufficiali degli intermediari autorizzati evidenziano nel dettaglio tutte le componenti di rischio riconducibili ad un tipo di operatività. Facendo riferimento nella fattispecie alla negoziazione dei Contratti per Differenza, i broker online sono tenuti a segnalare la percentuale di utenti che accusa una perdita derivante dalla compravendita dello strumento finanziario, per questo motivo è utile osservare con estrema attenzione le pagine web istituzionali delle società al vaglio.